CHE COS’È LA CALCOLOSI 

La calcolosi renale è una condizione frequente dovuta alla compattazione dei cristalli che normalmente si trovano nelle urine. In alcune situazione tali cristalli si agglomerano formando sassolini che muovendosi procurano dolori spesso insopportabili. La dieta si prefigge di diminuire l’iperossaluria attraverso cibi con scarso o assente contenuto di ossalati. La dieta deve prevedere una percentuale di zuccheri semplici ridotta e solo lievemente ipocalcica. La calcolosi uratica si genera quando l’acido urico si aggrega in proteine acide i cui cristalli fanno calcoli.

Le cause risultano correlate ai fattori di obesità, predisposizione e familiarità e idratazione e abitudini alimentari non corrette. La calcolosi insorge frequentemente tra i 30-60 anni, meno frequenti sono i bambini ipercalciurici. Esiste una predisposizione sia per la calcolosi renale che colecistica o in vescica, ma l’evento è più frequente negli anziani con ristagno vescicale o nei bambini con diarree profuse.

 

COME SI MANIFESTA

Il dolore si manifesta intensamente ed è dovuto all’entità delle dimensioni del calcolo. Le coliche più dolorose sono quelle con calcoli piccoli (della grandezza di chicchi di riso) in quanto quelli più piccolini si fermano più frequentemente nell’uretere che si contrae per espellerli. Si riescono a visualizzare tramite TAC ed in particolare si riscontra una dilatazione del canale ureterico a monte del cristallo. 

Le cure e le terapie prevedono l’affiancamento della figura del nefrologo e farmaci come antidolorifici, analgesici, fans o oppiacei, ma non antispastici per evitare andamento ovulatorio dell’uretere che può generare ancora più fastidio.

 

Il calcolo quanti giorni può durare?

Se la situazione non è grave si può risolvere nel giro di qualche giorno, se incuneato profondamente dipende dalla cura in atto. Il problema è che molte volte si tratta di una condizione recidivante per cui prima di tutto è necessario adottare una pratica di prevenzione bevendo molta acqua. 

 

QUALE ALIMENTAZIONE PER COMBATTERE LA CALCOLOSI? 

Lo stile di vita è fondamentale: per quanto riguarda l’idratazione è bene attestarsi almeno a 2l d’acqua al giorno già al di fuori dei pasti, soprattutto se c’è predisposizione.Considerando che le sostanze organiche tendono a precipitare, più ci idratiamo più produciamo urine e meno avremo possibilità della comparsa di calcolosi e questo è valido soprattutto per chi ha familiarità e per la prevenzione nel periodo estivo in condizioni di attività sportiva intensa. 

Il calcio fosfato e l’ossalato generano il calcolo, quindi vanno assunti citrati che ne prevengono la formazione. Il limone risulta quindi d’aiuto se introdotto nella dieta.

Un recente studio sostiene che per ridurre la formazione del calcolo, è bene ridurre le proteine animali che rendono le urine più acide sostituendole con le proteine vegetali. Questo è il linea con il leitmotiv della dieta mediterranea che è ricca di vegetali che rendono meno acidi le urine. La dieta mediterranea è notoriamente basica per questa ricchezza e quindi adatta per prevenire la calcolosi.

Anche per questa casistica è bene condurre un’alimentazione basata su vegetali, leguminose e frutta e, nello specifico, arance e limone e pompelmo sono utili per l’azione dell’acido citrico in essi contenuto. È anche vero che i vegetali hanno ossalati che possono generare calcoli. Un’accortezza può essere quindi quella di aggiungere a tali verdure alimenti come i latticini che legano gli ossalati e fanno precipitare le sostanze.

 

E per l’ acqua? Quale bere?

Ciò che conta di più è la quantità più che la qualità: almeno 2 litri distribuiti durante tutto il giorno, in particolare sono consigliati 2 bicchieri prima di andare a letto. Diverso è il comportamento durante crisi di calcolo renale. In tal caso conviene non bere durante la colica renale perché l’uretere è già dilatato a monte e può partire un dolore ancora più intenso se parte il movimento ondulatorio dell’organo e di conseguenza in calcolosi acuta conviene ridurre l’introito di liquidi.

Tra gli alimenti da evitare si annoverano inoltre: frattaglie, selvaggina, molluschi, frutti di mare, acciughe, sgombri, sardine, stoccafisso, baccalà, dadi ,estratti di carne, lievito di birra, patate dolci,  frutta sciroppata, farina integrale, germe di grano, liquori, salse conservate, alimenti sott’olio, in salamoia e sotto sale.

 

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