Questa storia differisce dalle altre: parla di emotività nell’alimentazione più che di una condizione di peso. 

Quando Debora è venuta in studio, disse testualmente che aveva un ‟brutto rapporto con il cibo”: normopeso, tendente alla magrezza, manifestava di avere un rapporto conflittuale con il cibo perché aveva paura di ingrassare. Andava in palestra 2 volte a settimana e lavorava a tempo pieno facendo un lavoro parecchio stressante. I pasti erano veloci e nel dubbio limitava molto i carboidrati perché ne aveva ‟timore”. 

Per tutti questi motivi ha pensato di intraprendere sin da subito il percorso di nutrizione e di psiconutrizione in parallelo e questa scelta è risultata vincente. 

Nel percorso di nutrizione, è emerso che il suo problema non erano i carboidrati, bensì l’alimentazione disordinata e casuale. Abbiamo gradualmente ‟ristrutturato” i pasti in maniera equilibrata e riordinata e il corpo si è ben definito fin da subito raggiungendo il suo equilibrio.

Il parallelo percorso psicologico ha invece potuto mettere in evidenza come l’alimentazione fosse il sintomo di una confusione emotiva più generale: Debora, stava infatti mettendo mano alla sua vita, con il desiderio di attuare cambiamenti sia personali, che professionali. Si stava richiedendo davvero molto impegno, sottovalutando la fatica e le energie che questa trasformazione implicava. Abbiamo fatto ordine, stabilendo le priorità ed organizzando anche la routine quotidiana in mini-obiettivi: si è capito che soltanto iniziando a mettere un piede davanti all’altro, facendo le cose passo passo, era possibile uscire dalla confusione e dalla frenesia, avvicinandosi sempre di più alla meta desiderata.

Debora ora è più consapevole e serena con sé stessa e con il cibo. Questo è un esempio di un pieno percorso di psiconutrizione riuscito. LA BILANCIA NON E’ TUTTO!

Bravissima Debora!

 

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